Edificio CoBit
30/09/2020L’edificio sorge in area urbana nel Comune di Lucera (FG) nello spazio delimitato dalle vie Trento, Torino e Roma, in un lotto che, in precedenza, accoglieva un manufatto demolito, ex sede dell’ENEL. L’immobile consta di due piani interrati, adibiti ad autorimessa, un piano terra, con destinazione commerciale e tre piani in elevazione ad uso residenziale.
L’intervento edilizio, nel suo complesso, ha assunto le caratteristiche proprie di una ricucitura urbana, ricostituendo, di fatto, l’isolato in perfetta continuità con la maglia ottocentesca del tessuto urbano in cui l'edificio è collocato, nel pieno rispetto degli allineamenti esistenti. Il corpo di fabbrica realizzato ha un impianto planimetrico ad U, che completa l’isolato circoscritto dalle suddette vie centrali della città.
L'edificio è caratterizzato sul piano architettonico e più specificatamente nella definizione delle facciate esterne, da una partitura random di scavi molti profondi e pronunciati, seguiti da aggetti altrettanto evidenti; il tutto concepito ed articolato sulla base di quanto disposto e determinato dalla scelta progettuale di dotare l'edificio di un sistema a pareti ventilate, a mezzo di lastre in gres di grande formato. Il suddetto prodotto è della ditta Ariostea, fornito in due differenti nuance cromatiche. L'edificio è, infatti, composto da un solido di base che ne determina la volumetria complessiva di colore chiaro, per inciso, nella colorazione del Pearl di Teknostone, a cui si "aggancia" un secondo corpo conformato a C, in corrispondenza del prospetto posto a Sud-Est, di colore Taupe.
Questa soluzione architettonica e compositiva esalta la presenza del bovindo su via Torino che, nel suo pronunciato aggetto, determina un'ombreggiatura in grado di rendere ancora più forte lo stacco con la zoccolatura, leggera ed aerea, sulla quale sembra che l'edificio plani in sospensione. Il piano terra dell'immobile, caratterizzato in facciata da una cortina quasi del tutto vetrata, corrisponde ai grandi locali ad uso commerciale, nei quali sono stati allestiti una farmacia e diversi studi medici. Si realizza, in questo modo, un'inversione del tutto dinamica ed atipica tra le parti dell'organismo edilizio, per cui alla fascia basamentale dell'edificio, che si vorrebbe robusta e matericamente connotata, corrisponde una zoccolatura molto trasparente e smaterializzata; mentre il volume dei piani superiori, molto più opaco, con una consistenza del tutto evidente, appare sospeso nel vuoto.
Allo stesso piano terra, ai due lati contrapposti dell'edificio, si intercettano le due profonde bucature di ingresso al palazzo, che creano un comodo spazio esterno di protezione degli accessi ai vani scala che conducono alle singole unità immobiliari. Nello sviluppo dell'edificio e nella sua elevazione, ad ogni interpiano, corrisponde una sequenza di due sole lastre in gres poste verticalmente, a cui si contrappone il segno orizzontale della lastra marcapiano, dimensionata sul modulo della scansione verticale della facciata. Particolare attenzione ha ricevuto il disegno dei prospetti, nella continua e coerente sovrapposizione tra il progetto delle facciate, con i suoi tagli e le opportune bucature, e la maglia modulare delle lastre che compongono le pareti ventilate.
Ogni aspetto è stato progettato e disegnato in coerenza con il sistema a pareti ventilate di cui l’edificio è dotato: l’attacco alle facciate, gli imbotti metallici realizzati a misura, gli oscuramenti a lamelle, in grado di garantire una schermatura totale o una conformazione a brise soleil, i cassonetti e le relative velette di tamponamento sui prospetti che esaltano ancor più il taglio verticale, a tutta altezza, delle bucature.
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