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I contrasti di luminanza: il rapporto tra oggetto e sfondo

03/10/2024

Quando si sviluppa un progetto illuminotecnico, per un Lighting Designer il primo passo è conoscere l’ambiente in cui si interviene, osservandolo durante le ore notturne e studiando come la luce naturale e artificiale interagiscono con lo spazio. Solo così è possibile interpretare correttamente il luogo, rispettando la visione del progettista. In questo articolo analizzeremo gli elementi che permettono a un oggetto di emergere rispetto alla scena in cui è inserito, con particolare attenzione al concetto di contrasto di luminanza.

La tabella di Bartleson-Breneman mostra come la percezione della luminosità cambi in base al contesto. Su uno sfondo scuro, i toni di grigio tendono al bianco, comprimendo le differenze di luminanza; al contrario, su uno sfondo chiaro, i valori si spostano verso il nero, esaltando i contrasti. Ciò dimostra che ciò che percepiamo è il risultato di un insieme di relazioni visive, dove ogni elemento acquisisce significato in relazione agli altri.

Illuminare una scena significa mettere in evidenza alcuni elementi lasciandone altri in ombra. Tuttavia, l’aspetto di un oggetto non dipende tanto dall’intensità della sorgente luminosa, quanto dal contrasto tra l’oggetto e il suo sfondo. L’occhio umano distingue meglio le forme quando esiste un contrasto adeguato: una differenza di luminanza di almeno l’1% in condizioni di luce naturale e del 10% in condizioni di scarsa illuminazione consente di vedere chiaramente gli oggetti.

Nel caso del tempietto in figura, la scelta di illuminare il volume retrostante e lasciare in ombra le colonne evidenzia le forme dell'architettura. La statua emerge dal contesto grazie a un gioco di chiaroscuri che ne esalta la plasticità.

I contrasti di luminanza, cioè i gradienti di luminosità presenti in una scena, devono essere equilibrati per permettere una corretta percezione visiva. Se le differenze di luminanza sono eccessive, si genera abbagliamento, riducendo la capacità visiva. Se, al contrario, le differenze sono troppo piccole, l'oggetto si confonde con lo sfondo. È quindi fondamentale calcolare il giusto livello di contrasto per garantire una visione nitida degli oggetti.

Il contrasto di luminanza si calcola considerando sia l’oggetto da illuminare sia lo sfondo. Un fattore di resa del contrasto ottimale deve essere superiore a 0,7, con valori che variano da 0,85 (molto illuminato) a 0,10 (poco illuminato). Un oggetto per essere ben visibile deve avere una luminanza da 2 a 3 volte superiore a quella dello sfondo e da 5 a 10 volte superiore a quella dell’ambiente circostante. Usare correttamente il contrasto di luminanza è cruciale per creare gerarchie visive coerenti e mettere in risalto i punti focali della scena.

Un esempio pratico è l’illuminazione della facciata della biblioteca civica Angelo Mai in Piazza Vecchia, Bergamo. L’obiettivo era evidenziare l’elegante facciata in marmo bianco in stile neoclassico e i dettagli architettonici del loggiato. Sono stati utilizzati proiettori che diffondono una luce morbida e lineare, insieme a luci radenti per esaltare lesene e timpani, garantendo un equilibrio luminoso complessivo. Questo gioco di gradienti di luminanza ha permesso di valorizzare l'intera facciata, facilitando la lettura visiva dell’architettura.

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